lunedì 27 ottobre 2014

Per inaugurare la rubrica letteraria... vi presento i 5 tipi di lettori che odio. (The People Who Hate People Party)

Buonasera capretti e caprette. La vostra affezionatissima è febbricitante, ed è tutta colpa dello sbalzo di temperatura che mi sono beccata andando a Roma alla manifestazione della CGIL. Lì c'erano 30 gradi all'ombra, qui in Brianza sembra già inverno, anche se la simpatica moda del momento per le donne moderne sembra essere andare in giro con la gonna e gli stivali ma rigorosamente senza calze.
Io non posso assolutamente farlo, i miei anticorpi sono in sciopero generale, a differenza della CGIL e degli altri sindacati. A proposito, a furia di urlare "SCIOPERO! SCIOPERO! GENERALE!" mi è andata via la voce, ma visto quanto è schifosa, forse è meglio così. In compenso noi che contestavamo così ci siamo beccati uno spintone dai gorilla del servizio d'ordine e un nostro compagno quasi si prendeva un pugno. Che bella cosa, la democrazia. Comunque, eravamo più di un milione. (tiè a Renzi e tiè a Grillo).
Comunque, a parte questa parentesi, non sapevo assolutamente come rompere il ghiaccio per iniziare la mia beneamata rubrica letteraria su questo blog, che oltre ad essere dedicato a Bill e parlare di lui (cosa che in realtà non abbiamo ancora fatto, ma mi sa che un altro post domani da dedicare interamente a lui lo scrivo) mi piacerebbe diventasse una roccaforte contro la mediocrità, cosa che a Bill sarebbe senz'altro piaciuta.
Ho visto su Youtube un video di una ragazza che parla di libri (il suo canale è IlCieloèSemprePiùBlu, e le faccio pubblicità perché è bravissima e simpaticissima) che si è inventata un test, anzi, un tag, sui 5 lettori che si odiano. E mi sembra proprio adatto per iniziare una rubrica sui libri in uno spazio dedicato a Bill Hicks, visto che noi siamo tutti iscritti al People Who Hate People Party.
Ok, parto.
N.1: quello che odia gli ebook reader e ama "l'odore della carta".
Prima di tutto, anche io amo i cartacei, anche se posseggo fieramente un Kindle Paperwhite. Non smetterò mai di comprare i cartacei anche se non ho il culto della carta, forse perché fin da piccola ho frequentato assiduamente la biblioteca e non ho la fissa dell'"oggetto libro" (che definizione orrida...)
Però ho la mia bella libreria strapiena e quando entro in un negozio di libri ci sto dentro delle ore e sembro un'eroinomane in astinenza che ha appena ripreso i contatti con il suo pusher.
Ma posso dire che il Kindle mi ha cambiato la vita in meglio? Che è sostanzialmente più comodo? Che quando leggo a letto, d'inverno, posso raggomitolarmi nelle coperte perché con l'ebook reader con l'illuminazione integrata non ho neanche bisogno della luce esterna e non da fastidio agli occhi? (anzi, quando si è al buio di deve abbassare l'illuminazione, se no certo che ti si rovina la retina!) Che ho potuto leggere le mille e rotte pagine de "Il Conte di Montecristo" senza rischiare una lussazione dei polsi? Libro che poi mi è piaciuto così tanto che ho comprato in cartaceo, of course.
Posso dire che grazie a questo aggeggio mia madre ha ricominciato a leggere, perché può ingrandire i caratteri?
Per qualcuno evidentemente no. Per qualcuno questi cosi sono la progenie di Satana e vanno boicottati, e se tu invece ne hai uno sei una traditrice figlia del demonio.
Poi però scopri che per la maggior parte è gente che se non sta collegata su Facebook 24 ore su 24 gli manca l'ossigeno, se li inviti a cena ad un certo punto tirano fuori lo smartphone ed iniziano a farsi i cazzi loro, e che molto spesso leggono solo due libri all'anno, rigorosamente d'estate o nelle feste comandate.
Ora, a me l'unica cosa che mi dispiace degli ebook reader (anche se in Italia non corriamo questo pericolo, visto che le case editrici sono già in crisi per il fatto che qui chi legge è visto come "secchione", "fatte 'na vita" e "vai a scopare") è che piano piano soppianteranno tutto l'indotto dei libri cartacei, ma come al solito non è colpa dell'oggetto in sé, è colpa di chi non vuole formare i propri dipendenti sulle nuove tecnologie e preferisce licenziarli.
Però nell'oggetto in sé non ci vedo nulla di negativo. Mi accompagna con le mie letture cartacee, e in fondo è un oggetto che serve solo per leggere. Con tutta questa tecnologia che ci soffoca, mi sembra un po' assurdo fare le crociate contro una cosa che serve a far funzionare i neuroni.
Che poi l'odore della carta è colla chimica o qualcosa del genere, sapevatelo.

N.2: il fan oltranzista. Ne ho già parlato in questo stesso blog, ma ci ritorno volentieri. Tipo, i fans di Stephen King. Penso che quelli siano i peggio, anche se io per prima amo King. Ma non so, sono talmente in fissa che se ti azzardi a dare un'opinione differente dalla loro ti scaglierebbero contro Jack Torrance da ubriaco e IT all'unisono.
Poi, di contro, ci sono quelli che se il loro autore o la loro autrice preferito/a, si azzarda appena ad uscire un po' dal solito seminato, si sentono offesi personalmente e mettono il broncio.
Un esempio su tutti: J.K. Rowling. Lo so che adesso da voi fans di Bill partiranno le pernacchie, però io ho amato tanto la saga di Harry Potter, anche se sostanzialmente ero già adulta quando ho iniziato a leggerla. Quindi, ricopritemi pure di pomodori, ma penso che sia una delle migliori autrici del momento. Soprattutto da quando ho letto i suoi ultimi libri che non c'entrano una cippa con Harry Potter. Giustappunto. Ci sono alcuni fans teste di cazzo che quando è uscito "Il seggio vacante", che è un libro crudo, con tematiche pesanti, che sbatte in faccia la realtà della droga, del bullismo e degli adolescenti abbandonati a se stessi, si sono scandalizzati.
Perché la Rowling ha tradito Harry Potter. Perché la Rowling è la "zia Jo" e non può scrivere di sesso, di droga e infarcire i libri di parolacce. Perché il libro non ha una trama (??? what the fuck ??? un libro non può solo descrivere una situazione? o la vita di una città?). Perché la tematica è pesante.
Ci credo che poi lei abbia voluto scrivere sotto pseudonimo maschile. Anche se è stata sgamata.
Questa cosa vale per qualsiasi forma d'arte. Certo, se uno si mette a scrivere le ciofeche, solo perché adesso vanno di moda i libri in cui le donne vengono legate e frustate, è un conto.
Ma se un autore vuole evolversi e liberarsi dal genere che l'ha portato al successo? Se vuole dimostrare di saper fare anche altro? Deve sentirsi dare del traditore dai fans che vorrebbero leggere sempre le stesse cose? Ma andate a cagare.

N.3: i saccenti. Quelli che sanno tutto loro e pontificano. Solo loro possono dire quello che è bello e quello che è brutto, e se tu non concordi, quello che leggi tu è una merda. Facevo l'esempio di Harry Potter. Se leggi Harry Potter sei rimasto alla fase adolescenziale. Però se non adori Jane Austen non capisci un cazzo e non sei una donna (nel mio caso... ma solo a me fa cagare Jane Austen, by the way?).
Questi li manderei ai campi di rieducazione forzati maoisti. A furia di fare gli intellettuali a tempo perso si sono fumati il cervello. E qui chiudo il terzo punto perché non c'è più molto da dire.

N.4: i pecoroni. Ed è ovviamente una categoria che odio in qualsiasi contesto. Ma penso che per i libri valga un discorso a parte, perché è colpa loro se l'editoria fa schifo ed è in crisi da anni.
Alcune mie colleghe sono così, e in contemporanea fanno le donne vissute ed intellettualmente elevate perché loro leggono. Leggono "Per colpa delle stelle", "50 sfumature di grigio", "Bianca come il latte rossa come il sangue" (o il contrario? boh. mi fa venire l'orticaria solo a pensarci).
E allora io cosa dovrei dire che ho letto "Il nome della rosa" a 12 anni? Dopo aver visto il film, però.
Specialmente le donne, tutte quelle donnine trendy che per fare le fighe ti sventolano sotto al naso l'ultimo best seller. Magari "Inferno" di Dan Brown, che in pratica è una guida turistica di Firenze con dentro delle imprecisioni pazzesche e delle cazzate mostruose.

N.5: gli immobili.  E si ricollegano un po' al punto 2. Quelli che non leggono nient'altro che il proprio genere preferito, o addirittura, se è molto prolifico, il proprio autore preferito. Io sono una grande fan dei gialli e di Agatha Christie, (anche se solo come scrittrice, come persona l'avrei presa a martellate perché era una conservatrice reazionaria borghese) e credo di aver letto tutti i Poirot, ma non è che leggo solo quelli.
Adesso ad esempio sto sperimentando il fantasy con "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", e il fantasy è un genere che la maggior parte delle volte non mi interessa, però visto che tutti quelli di cui mi fido mi hanno parlato benissimo di questa saga, ho iniziato a leggerla e adesso sono al secondo volume e mi sta piacendo.
Cosa c'è di male a sperimentare? La vita è così breve e se non ci addentriamo almeno nella lettura in nuove storie, moriamo di inedia.
Ma no, quelli fissi e guai a chi li sposta. Mah. Mi ricordano tanto i gorilla del servizio d'ordine della CGIL.

mercoledì 22 ottobre 2014

Farò la brava. Lo giuro, lo giuro.



Lo so che dovrei prendermi a randellate sui denti per quanto ho trascurato questo blog.
So anche che è da un bel pezzo che non traduco video.
Il fatto è che sono pigra. Sono pigra e non mi va di fare tutto da sola.
Però allo stesso tempo amo Bill ogni giorno che passa, solo che non mi piace il modo in cui le persone comunicano al momento attuale.
Facebook mi piace sempre meno, anche se grazie ad esso ho conosciuto persone fantastiche che amano Bill come me, ma credo che stia diventando un mezzo che impigrisce le "celluline grigie", per dirla alla Poirot.
Per questo ho deciso di riesumare il blog. Il forum mi sarebbe piaciuto di più, perché è ad uso collettivo, ma ormai i forum non se li incula più nessuno, o quasi.
Non abbandonerò né la pagina né il gruppo Facebook (anzi, quest'ultimo mi sembra che abbia molta partecipazione ultimamente) però questo blog servirà sia a me per sfogarmi un po', sia a chiunque altro che voglia aiutarmi. Qui dentro mi piacerebbe discutere in modo approfondito non solo di Bill, ma anche di quello che succede nel mondo e di quello che ci colpisce di più. Personalmente mi piacerebbe tenere una rubrica letteraria, e non sarebbe fuori luogo, visto che Bill era un lettore.
Chi vuole darmi una mano è ben accetto. Aiutatemi a tenere viva la memoria di Bill anche in Italia.
Valentina (Magenta per voi affezionatissimi).